domenica 18 dicembre 2016

storia dell'hockey (estratto da Cipriano Zino)



Grazie a Giordano Visaggio postiamo l'incipit della storia dell'hockey...

 
Una storia dell'hockey. Perché?
L'hockey in Italia è continuativamente presente da più di sessant'anni. Gli anni diventano novanta se consideriamo anche il trentennio precedente (1905-1935), nel quale vi furono numerosi tentativi, a distanza di anni e con esiti ogni volta negativi, di radicare l'hockey nel nostro paese.
In questo periodo quasi secolare decine di migliaia di uomini e donne (in minor numero le donne) hanno incontrato l'hockey, lo hanno giocato, lo hanno, in maggior o minor misura, amato.
Basterebbe perciò solo il pensiero di quella lunghissima teoria di hockeisti, legati - attraverso tempi diversissimi fra loro - dalla passione per quello sport dallo strano nome, per considerare che tutti loro meritano una storia, la loro storia.
Potremmo aggiungere che non può esserci futuro se non si conosce il passato e che tutti noi, in quanto esseri umani, abbiamo il dovere della memoria. Solo conoscendo le nostre radici e preservandole, oltre a ritrovare nella storia passata le linee di evoluzione ed i perchè di oggi, potremo rafforzare la nostra specifica identità.
Nessuno ha mai scritto una storia organica dell'hockey in Italia, a differenza di quanto è stato fatto per buona parte degli altri sport. Le sintesi e le specifiche voci presenti 1;lelle enciclopedie sportive o nei volumi :di storia dello sport sono superficiali, lacunose ed inattendibili.
Gli Albi d'oro sono errati contemplando campionati che non furono tali, ignorandone altri regolarmente svolti e sbagliando anche ad assegnar titoli. Le stesse cronologie sono zeppe di errori, così pure gli elenchi nominati:vi, i risultati degli incontri delle nazionali ed anche le denominazioni federali.
Il fatto che questo desolato scenario non sia solo dell'hockey ma bensì comune a molti sport non muta i termini della questione.
Scriverne la storia ora, una storia vera e suffragata da riscontri documentali, prima che il tempo cancelli completamente i ricordi e disperda gli ultimi documenti sopravvissuti, vuol dire - tra l'altro - ricostruire e consegnare alla memoria collettiva la testimonianza di epoche, di persone, di fatti, di istituzioni che sarebbe, se non un crimine, una imperdonabile leggerezza lasciare affondare nell’oblio.
Impresa non facile, non breve, non lieve ma che merita, per tutte le motivazioni sovraesposte, d'essere intrapresa.

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