Il nostro Blog nasce con l'idea di accogliere, all'interno del nostro "garage", mondi diversi che abbiano come leitmotiv lo sport e che vogliano arredare con le proprio esperienze questo contenitore di confronti.
giovedì 29 dicembre 2016
L'ospite del giovedì...Elisa!
giovedì 22 dicembre 2016
Gli ospiti del giovedì: Raffaella&Stefano
Con immenso onore e curiosità oggi nostri ospiti saranno Raffaella e Stefano Claut, grandi atleti che ho avuto il piacere di conoscere in tempi non sospetti su una parete di roccia circa una decina di anni fa.
Ragazzi mi raccontate quelli sono i vostri sport?
R. Lo sport che ultimamente mi ha rapito è la corsa il poco tempo che ho a disposizione lo impiego per gli allenamenti in ciclabile, in palestra oppure in piscina. Il mio obiettivo è migliorare il tempo sulla distanza di Mezza Maratona.
Con la famiglia invece si organizzano delle giornate all’insegna dello sport: arrampicate in falesia su roccia, gite in mountain bike, pattinate, sciate oppure dei viaggi itineranti di trekking con alcune ferratine. Quando posso mi aggancio agli allenamenti di Stefano a Padova, nella piscina più profonda al mondo la “Y-40”, dove rispolvero, nel mio piccolo, la mia capacità di apnea.
S. La mia attività sportiva principale è la pesca in apnea, sport impegnativo che pratico da circa una ventina d’anni. E’ sicuramente la disciplina sportiva che mi impegna di più sia per quanto riguarda gli allenamenti che per gareggiare nelle competizioni nazionali e internazionali.
Dall’anno 2008 faccio parte della Nazionale Italiana di Pesca in Apnea.
Al secondo posto viene la corsa, per lo più distanze di endurance entro i 30K; l’approccio è stato inizialmente complementare e di training per l’apnea poi è diventata una vera e propria passione.
Le altre attività sportive secondarie sono l’arrampicata sportiva, la mountain bike, training in palestra, lo sci quando inizia la stagione invernale e le escursioni in montagna…. chi più ne ha più ne metta
Quando avete iniziato a fare sport?
R. Ho iniziato da piccolissima a fare nuoto e poi sono passata al pattinaggio artistico su rotelle… a riguardare le foto dell’epoca erano più grandi i pattini di me. Ho giocato a basket per tanti anni e grazie alla passione del mio papà mi sono divertita a giocare a tennis. C’è stato poi un periodo di pausa dalle competizioni e mi sono dedicata alle attività di fitness in palestra.Ho fatto il brevetto di I° grado di apnea, tanto per assaporare la muta umida d’inverno come la mia dolce metà. Ho frequentato un corso di arrampicata sportiva ed è stato amore a prima vista.L’anno scorso è iniziata l’avventura del running.
S. Ho iniziato all’età di circa 6 anni con il calcio e judo
Quanto sport avete provato fino ad oggi?
R... un po’ di tutto.. ci rimane da provare il parapendio ed il catchwrestling
S. Pesca in apnea, apnea, corsa su strada, trail running, mountain bike, arrampicata sportiva, calcio, tennis, rafting, judo, pallavolo, roller skate, sci nordico ed alpino … e sicuramente qualcosa d’altro che ora mi sfugge…
Quanto ne volete ancora provare?
R. Beh, non si tratta di collezionismo… sono i casi della vita che ti avvicinano a determinate discipline sportive. Nella corsa è stato Stefano a trovare la chiave giusta per appassionarmi; prima di iniziare a correre non capivo cosa ci fosse di divertente a correre e basta, senza uno scopo e senza una palla al seguito…
S. Sono più orientato alla qualità anziché alla quantità, dunque preferisco focalizzarmi sui progressi dell’attività più importante in quel momento, in base al mio calendario agonistico.
Sono comunque sempre curioso e pronto a provare qualcosa di nuovo se si presenta l’occasione.
Qual è lo sport che vi lega?
R. In questo momento sicuramente la corsa, Stefano mi ha lanciato il guanto di sfida regalandomi lo scorso compleanno il mio Primo pettorale per la Mezza Maratona… senza allenamento e senza aver mai corso più di 13km, ho portato a termine la gara sotto le 2h. … per me, un gran risultato! Da quel momento ho voluto allenarmi e vedere che cosa significa fare una vera gara.
La corsa è un mondo tutto nostro, dove ci confrontiamo e stimoliamo a vicenda, ci tiriamo su di morale quando qualcosa non va e gioiamo dei risultati altrui quando arrivano J Non è sempre facile tenere insieme tutte le cose, la famiglia, il lavoro, lacasa ed i mille impegni di ogni giorno ti possono far desistere; la solita frase che ti senti dire è: “Ma chi te lo fa fare???”…. poi quando finisci l’allenamento, è sempre tutto più chiaro e la scarica di endorfine ti regala la felicità! .. e non vedi l’ora di pianificare la tua prossima gara…
S. Sicuramente la corsa!
E’ uno sport semplice e che ti impegna poco tempo. E’ inoltre un ottimo alleato se vuoi muoverti: non dipendi dal meteo o da un compagno perché ti basta mettere ai piedi un paio di buone scarpe e via!
Un allenamento di buona qualità è abbastanza facile incastrarlo negli impegni della giornata (sempre molto numerosi!)
Il vostro miglior risultato?
R. E’ da poco tempo che mi dedico alla corsa, attualmente il mio Personal Best è di 1h 44’ alla Mezza Maratona di Trieste è a sorpresa, senza uno specifico allenamento, ho concluso la Cortina-Dobbiaco 30k in 2h. e 43’.
S. Nella Pesca in Apnea è sicuramente l’Argento conquistato al Mondiale di Syros (Grecia) quest’anno, come titolo a squadre.
Nella corsa invece i risultati sono più modesti: un Personal Best di 1h. 27’40’’ (4’09’’ al km) nella Mezza Maratona di San Miniato (PI) di qualche settimana fa.
Avete una bimba, come l'avete avvicinata a mondo sportivo?
R. Con Chiara, la nostra bambina, è stata una cosa naturale, forse perché l’abbiamo sempre coinvolta nelle nostre attività sportive. Ci ha sempre visto entusiasti organizzare, partire, partecipare alle manifestazioni sportive che per lei è normale nella vita praticare dello sport.
S. Chiara (7 anni), l’abbiamo sempre portata con noi e coinvolta in tutte le attività.
A 2 mesi ha iniziato con i corsi di acquaticità per neonati, poi ha proseguito con il nuoto e nel tempo libero la portavamo spesso in piscina. Da quando ha 4 anni fa nuoto sincronizzato, anche se il suo amore segreto rimane la Boxe! L’anno scorso ha fatto una bellissima esperienza alla Trieste Pugilato ed è rimasta affascinata dallo sport di contatto. Nei fine settimana, tempo permettendo, si organizza sempre qualche attività all’aria aperta, dalla semplice camminata nel bosco a raccoglier funghi e asparagi, all’arrampicata sportiva in falesia, al giro in bici oppure in barcapescare. In estate non mancano le occasioni per lo snorkeling e l’apnea… insomma l’importante per me è non rimanere a casa davanti alla tv oppure girare a vuoto nei centri commerciali!
Quanto secondo voi lo sport è nel DNA?
R. Qualche informazione nel nostro patrimonio genetico ci sarà sicuramente ma poi sta in noi coltivare con passione, dedizione e costanza se si vuole raggiungere qualche risultato.
S. Difficile a dirsi, secondo me è un discorso di stimoli ed emulazione; se i genitori fanno sport e sono contenti, è abbastanza naturale che i figli li seguiranno. Sono poi dell’avviso che più cose fai da bambino e più facile da grande sapere scegliere la propria strada sportiva.
Un invito ai genitori nell'accompagnare nella pratica sportiva i propri figli.
R. Provare assieme… il momento di condivisione con il proprio figlio è un momento magico ed unico…
S. Cari genitori “meno centri commerciali e più camminate nei boschi con i vostri figli!”
Anche una semplice camminata e pic nic …. non serve fare grandi cose….
Cos'è per voi ad oggi lo sport?
R. E’ uno stile di vita, un momento di aggregamento, uno “scaricastress” ed un allenamento per quello che la vita ti offre e ti sfida, ogni giorno.
S. La parola sport racchiude tante cose….
E’ un mezzo per ottenere importanti soddisfazioni nella vita, un modo per mantenersi in forma oppure un semplice sfogo dopo una giornata rinchiusi in ufficio. E’ qualcosa di bello da trasmettere ai tuoi figli.
E’ senz’altro un impegno ed un sacrificio … ma più sono alti e più grande è la soddisfazione quanto raggiungi gli obiettivi.
Un augurio a tutti gli sportivi per un inizio sereno del 2017...
R. Trovate la vostra passione e rincorrete i vostri sogni.
S. No pain no gain
martedì 20 dicembre 2016
La musicoterapia nei disturbi psicosomatici degli atleti
Per alcuni atleti che soffrono di disturbi psicosomatici la musicoterapia diviene un'alternativa valida ed efficace in ambito terapeutico e permette loro di superare gli ostacoli i che inceppano parzialmente o totalmente la pratica sportiva.
domenica 18 dicembre 2016
storia dell'hockey (estratto da Cipriano Zino)
Grazie a Giordano Visaggio postiamo l'incipit della storia dell'hockey...
Una storia dell'hockey. Perché?
L'hockey in Italia è continuativamente presente da più di sessant'anni. Gli anni diventano novanta se consideriamo anche il trentennio precedente (1905-1935), nel quale vi furono numerosi tentativi, a distanza di anni e con esiti ogni volta negativi, di radicare l'hockey nel nostro paese.
In questo periodo quasi secolare decine di migliaia di uomini e donne (in minor numero le donne) hanno incontrato l'hockey, lo hanno giocato, lo hanno, in maggior o minor misura, amato.
Basterebbe perciò solo il pensiero di quella lunghissima teoria di hockeisti, legati - attraverso tempi diversissimi fra loro - dalla passione per quello sport dallo strano nome, per considerare che tutti loro meritano una storia, la loro storia.
Potremmo aggiungere che non può esserci futuro se non si conosce il passato e che tutti noi, in quanto esseri umani, abbiamo il dovere della memoria. Solo conoscendo le nostre radici e preservandole, oltre a ritrovare nella storia passata le linee di evoluzione ed i perchè di oggi, potremo rafforzare la nostra specifica identità.
Nessuno ha mai scritto una storia organica dell'hockey in Italia, a differenza di quanto è stato fatto per buona parte degli altri sport. Le sintesi e le specifiche voci presenti 1;lelle enciclopedie sportive o nei volumi :di storia dello sport sono superficiali, lacunose ed inattendibili.
Gli Albi d'oro sono errati contemplando campionati che non furono tali, ignorandone altri regolarmente svolti e sbagliando anche ad assegnar titoli. Le stesse cronologie sono zeppe di errori, così pure gli elenchi nominati:vi, i risultati degli incontri delle nazionali ed anche le denominazioni federali.
Il fatto che questo desolato scenario non sia solo dell'hockey ma bensì comune a molti sport non muta i termini della questione.
Scriverne la storia ora, una storia vera e suffragata da riscontri documentali, prima che il tempo cancelli completamente i ricordi e disperda gli ultimi documenti sopravvissuti, vuol dire - tra l'altro - ricostruire e consegnare alla memoria collettiva la testimonianza di epoche, di persone, di fatti, di istituzioni che sarebbe, se non un crimine, una imperdonabile leggerezza lasciare affondare nell’oblio.
Impresa non facile, non breve, non lieve ma che merita, per tutte le motivazioni sovraesposte, d'essere intrapresa.
sabato 17 dicembre 2016
Ultimo Giro! Non Mollare!
giovedì 15 dicembre 2016
L'ospite del giovedì Andrea Tarlao
martedì 13 dicembre 2016
Carboirati: La benzina dello sportivo
In assoluto la prima fonte di carburante per il nostro organismo , soprattutto per gli atleti degli sport di endurance. Durante gli allenamenti sia di resistenza che di potenza, importantissimi elementi di protezione per il nostro tessuto muscolare. Proprio quest'ultimo subisce tutti gli effetti del catabolismo proteico nel caso di un'alimentazione povera di carboidrati. Le fibre muscolari distrutte durante la pratica sportiva vengono prelevate dal nostro organismo, non per ripristinare e rinforzare il tessuto muscolare sottostante, ma proprio per sostituire i carboidrati nella produzione di energia.
Un corretto rapporto tra peso corporeo e carboidrati giornalieri dovrebbe avvicinarsi il più possibile a 10g/Kg. Un soggetto di circa 80kg dovrebbe assumere circa 800g di carboidrati nell'arco dell'intera gioranta, possibilimente suddivisi in 5 pasti.
Naturalmente tutti questi numeri si riferiscono ad una persona attiva che pratica sport con regolarità. Mentre un atleta andrebbe sempre incoraggiato, soprattutto dopo un'allenamento intenso o una prestazione agonistica, a incamerare una buona percentuale di carboidrati, una persona sedentaria dovrebbe assumerne con parsimonia. Nel primo caso il tutto si trasforma in ottimo glicogeno muscolare, fonte di energia per i prossimi allenamenti e/o prestazioni. Nel secondo andrebbe solamente ad incrementare il sedimento adiposo.
domenica 11 dicembre 2016
Grazie!
sabato 10 dicembre 2016
Dislivelli, Sciancrature e distanze tra le porte: Lo sci Moderno
Scesi alcuni atleti, un commento tecnico da parte dei cronisti della gara, spiega il perchè di questa evidente differenza rispetto alle altre prove di coppa del mondo. Si tratta infatti di una pista con un elevato dislivello tra punto di partenza e quello di arrivo, di conseguenza con una rilevante e costante inclinazione di tutto il tracciato. L'organizzazione gara è stata quindi costretta, in contrasto con quello che è il regolamento FIS, a considerare un percorso con cambi di direzione fino al 10% rispetto al dislivello. Da regolamento internazionale questa percentuale deve rimanere entro un range del 11-15% con dislivelli tra i 250 e 450 metri. Mentre la distanza minima tra le porte è di 10 metri. È incredibile pensare che gli atleti scendano con tavole di lunghezze che si aggirano attorno ai 190/195 cm con raggi di curvatura minimi di 35 metri.
Si possono trovare informazioni molto contrastanti sulla definizione vera e propria di raggio di curvatura dello sci. Infatti una prima ipotesi, molto diffusa, era quella che questo valore fosse riferito al naturale raggio eseguito dallo sci. In realtà molti sono i fattori ad influenzare questo risultato. La versione più plausibile parla della circonferenza del cerchio costruibile sull'Arco disegnato tra larghezze massime di testa e coda e minima del centro dello sci. L'evoluzione delle sciancrature prevede ulteriori sviluppi, con forme ellittiche oppure progressive. Per non parlare delle personalizzazioni in base alle esigenze del singolo atleta. Altri dati da non sottovalutare sono la capacità di torsione dell'attrezzo, il suo flex e naturalmente peso e potenza del suo utilizzatore!
venerdì 9 dicembre 2016
L'ospite del Giovedì: Antonio Gammeri e il suo Hockey su Prato
Quando e dove hai iniziato a giocare a hockey?
Nato a Barcellona (Messina) conosce l'hockey all'età di 9 anni presso l'oratorio salesiano con la PSG Don Bosco. Nel 2001 primo scudetto under 16 prato. nel 2004 passaggio al Valverde di Catania nel campionato di serie A2. Nel 2005-2006 vittoria scudetto under 21 indoor nel 2006-2007 vittoria del campionato di serie A2 e promozione nella massima serie. Nel 2008-2009 passaggio alla SS.Lazio nel 2013 passaggio all'AR Fincantieri dovre copre anche il ruolo di allenatore. Vittoria campionato nazionale A2 e promozione in serie A1. Da 4 anni allenatore/giocatore della prima squadra della Fincantieri.
NAZIONALI: 2001 Eurohockey Youth Nations Champ. San Sebastian Spagna U16, 2002 Eurohockey Youth Nations Trophy Olten Svizzera U18, 2003 Eurohockey Youth Nations Trophy Gniezno Polonia U18, 2004 Eurohockey Youth Nations Trophy Lousada Portogallo U21, 2006 Eurohockey Youth Nations Trophy Gibilterra U21, 2006 Four Nations Tournament Cairo Nazionale A Senior, 2006 Coppa delle Alpi Bra Nazionale A Senior . In totale 41 presenze in azzurro. Collabora ancora con il settore squadre nazionali della Federazione Italiana in qualità di fisioterapista, professione che svolge a Trieste
Riassumi le caratteristiche di questo sport
Sport 11 contro 11 campo di dimensioni simili al calcio.
Si gioca con un bastone e una pallina. I tempi sono 35 per tempo con intervalli di 10 minuti
Sport praticato ormai in tutto il mondo dove olandesi e tedeschi la fanno da padrona rispetto a due decenni fa dove erano indiani e pakistani a contendersi il primato
Adesso riassumimi le peculiarità che contraddistinguono un hockeista doc
Amore per quello che si ( chi ama ciò che fa è come un re )
Dedizione
Sacrificio
Questo sono le regole fondamentali
La tua miglior vittoria?
Fortunatamente ho vinto tanto nella mia carriera .
Bronzo europeo con la nazionale due scudetti
Due promozioni
Due scudetti
Ma forse la vittoria più importante è stata quella di conoscere mia moglie ( ti ricordo che mi ha arbitrato una partita )
Qual è lo scenario hockeistico italiano ad oggi?
Ad oggi non vedo un grande futuro per questo sport. Troppi interessi personali stanno distruggendo tutto. I giovani di oggi non sono più come eravamo noi.. non avevamo PlayStation Facebook e cellulare. La cosa che importava era giocare e divertirsi.
Che miglioramenti apporteresti in Italia a questo sport?
Un vecchio saggio diceva: "Educa i bambini e non sarà necessario punire gli adulti".
Quindi bisognerebbe educare i bambini.
Sei mai riuscito a conciliare sport e lavoro?
Se si vuole si riesce a conciliare sia lo sport che il lavoro anche se è tanto difficile
Hockeista si nasce o si diventa?
L'hockey c'è lo devi avere nel sangue. Si nasce
mercoledì 7 dicembre 2016
Chiamateci pure Amatori
lunedì 5 dicembre 2016
Allenarsi durante il Campionato
Il susseguirsi degli impegni stagionali, durante il periodo di gare/campionato, rende questa fase molto delicata per quanto riguarda lo svolgimento degli allenamenti.
Dopo una fondamentale preparazione atletica pre-stagionale, non bisogna assolutamente sottovalutare l'importanza degli allenamenti fra un impegno agonistico e l'altro. Infatti gli esercizi svolti durante questo periodo devono essere atti principalmente al mantenimento del lavoro svolto in precedenza, ma soprattutto ad evitare l'insorgere di spiacevoli infortuni. Proprio per quest'ultimo motivo va dato largo spazio ad esercizi che favoriscano la mobilità ed elasticità muscolare. Diventa quindi di vitale importanza tutta la parte di esecuzione dello stretching.
Andando a simulare una possibile settimana pre gara/partita, sarà ancora più essenziale focalizzare la propria attenzione su gli ultimi due giorni. Dovremo massimizzare la tonicità muscolare e il recupero energetico. Buona abitudine quindi il riposo due giorni prima ed un allenamento leggero, ma funzionale alla propria disciplina, il giorno precedente l'impegno agonistico.
giovedì 1 dicembre 2016
L'Ospite del giovedì: Tra terra e cielo
L'ospite di questa settimana è una persona davvero speciale! e un carissimo amico!: Roberto Metz
Autore di diversi libri, da uno dei quali oggi riportiamo un estratto.
Da "Tra Terra e Cielo" :
Mattia (nipote):Ma cosa fa quel giocatore con il pallone?Lo calcia in quelle strane porte ,ma lo butta in aria,non fa goal ?
Nonno:Tesoro,quelle non sono semplici porte,vedi i pali come vanno alti in cielo?
Quello è il simbolo che contraddistingue tutti i giocatori di rugby,l'acca è il legame tra terra e cielo,il contatto che dal fango,dalla fatica ,dal sudore va direttamente lassu',con chi è testimone
e giudice dei tuoi comportamenti,del tuo orgoglio,del tuo coraggio,ma anche del rispetto che nutri per i tuoi compagni,per l'avversario e per l'arbitro,della tua correttezza e della tua lealta'.
Per questo,con il simbolo dell'acca nel cuore confidiamo che tanti piccoli rugbysti diventino un giorno uomini migliori,piu' consapevoli delle propie responsabilita',e portino questi principi
anche nella vita di tutti i giorni,per un mondo migliore.
Quello eseguito da quel giocatore non è un semplice banale calcio,ma una preghiera lanciata in cielo per ingraziarsi e ringraziare chi da lassu' giudica i tuoi comportamenti ed è compiaciuto
per la bella meta segnata
Dedicato a quelli che non hanno capito !!!!
Che pensano che il rugby sia un gioco masochistico,
dove trenta energumeni in mutande si contendono
un assurdo pallone bislacco,rotolandosi nel fango,
dandosele di santa ragione,solo per giustificare una solenne,
finale,bevuta di birra,tutti assieme
Roberto Metz
http://www.robertometz.it/