sport-garage
Il nostro Blog nasce con l'idea di accogliere, all'interno del nostro "garage", mondi diversi che abbiano come leitmotiv lo sport e che vogliano arredare con le proprio esperienze questo contenitore di confronti.
venerdì 27 gennaio 2017
Maledetto gennaio
giovedì 5 gennaio 2017
Puntata 2 - Storia di un Alpinista impacciato: La dura lezione della sigaretta
lunedì 2 gennaio 2017
giovedì 29 dicembre 2016
L'ospite del giovedì...Elisa!
giovedì 22 dicembre 2016
Gli ospiti del giovedì: Raffaella&Stefano
Con immenso onore e curiosità oggi nostri ospiti saranno Raffaella e Stefano Claut, grandi atleti che ho avuto il piacere di conoscere in tempi non sospetti su una parete di roccia circa una decina di anni fa.
Ragazzi mi raccontate quelli sono i vostri sport?
R. Lo sport che ultimamente mi ha rapito è la corsa il poco tempo che ho a disposizione lo impiego per gli allenamenti in ciclabile, in palestra oppure in piscina. Il mio obiettivo è migliorare il tempo sulla distanza di Mezza Maratona.
Con la famiglia invece si organizzano delle giornate all’insegna dello sport: arrampicate in falesia su roccia, gite in mountain bike, pattinate, sciate oppure dei viaggi itineranti di trekking con alcune ferratine. Quando posso mi aggancio agli allenamenti di Stefano a Padova, nella piscina più profonda al mondo la “Y-40”, dove rispolvero, nel mio piccolo, la mia capacità di apnea.
S. La mia attività sportiva principale è la pesca in apnea, sport impegnativo che pratico da circa una ventina d’anni. E’ sicuramente la disciplina sportiva che mi impegna di più sia per quanto riguarda gli allenamenti che per gareggiare nelle competizioni nazionali e internazionali.
Dall’anno 2008 faccio parte della Nazionale Italiana di Pesca in Apnea.
Al secondo posto viene la corsa, per lo più distanze di endurance entro i 30K; l’approccio è stato inizialmente complementare e di training per l’apnea poi è diventata una vera e propria passione.
Le altre attività sportive secondarie sono l’arrampicata sportiva, la mountain bike, training in palestra, lo sci quando inizia la stagione invernale e le escursioni in montagna…. chi più ne ha più ne metta
Quando avete iniziato a fare sport?
R. Ho iniziato da piccolissima a fare nuoto e poi sono passata al pattinaggio artistico su rotelle… a riguardare le foto dell’epoca erano più grandi i pattini di me. Ho giocato a basket per tanti anni e grazie alla passione del mio papà mi sono divertita a giocare a tennis. C’è stato poi un periodo di pausa dalle competizioni e mi sono dedicata alle attività di fitness in palestra.Ho fatto il brevetto di I° grado di apnea, tanto per assaporare la muta umida d’inverno come la mia dolce metà. Ho frequentato un corso di arrampicata sportiva ed è stato amore a prima vista.L’anno scorso è iniziata l’avventura del running.
S. Ho iniziato all’età di circa 6 anni con il calcio e judo
Quanto sport avete provato fino ad oggi?
R... un po’ di tutto.. ci rimane da provare il parapendio ed il catchwrestling
S. Pesca in apnea, apnea, corsa su strada, trail running, mountain bike, arrampicata sportiva, calcio, tennis, rafting, judo, pallavolo, roller skate, sci nordico ed alpino … e sicuramente qualcosa d’altro che ora mi sfugge…
Quanto ne volete ancora provare?
R. Beh, non si tratta di collezionismo… sono i casi della vita che ti avvicinano a determinate discipline sportive. Nella corsa è stato Stefano a trovare la chiave giusta per appassionarmi; prima di iniziare a correre non capivo cosa ci fosse di divertente a correre e basta, senza uno scopo e senza una palla al seguito…
S. Sono più orientato alla qualità anziché alla quantità, dunque preferisco focalizzarmi sui progressi dell’attività più importante in quel momento, in base al mio calendario agonistico.
Sono comunque sempre curioso e pronto a provare qualcosa di nuovo se si presenta l’occasione.
Qual è lo sport che vi lega?
R. In questo momento sicuramente la corsa, Stefano mi ha lanciato il guanto di sfida regalandomi lo scorso compleanno il mio Primo pettorale per la Mezza Maratona… senza allenamento e senza aver mai corso più di 13km, ho portato a termine la gara sotto le 2h. … per me, un gran risultato! Da quel momento ho voluto allenarmi e vedere che cosa significa fare una vera gara.
La corsa è un mondo tutto nostro, dove ci confrontiamo e stimoliamo a vicenda, ci tiriamo su di morale quando qualcosa non va e gioiamo dei risultati altrui quando arrivano J Non è sempre facile tenere insieme tutte le cose, la famiglia, il lavoro, lacasa ed i mille impegni di ogni giorno ti possono far desistere; la solita frase che ti senti dire è: “Ma chi te lo fa fare???”…. poi quando finisci l’allenamento, è sempre tutto più chiaro e la scarica di endorfine ti regala la felicità! .. e non vedi l’ora di pianificare la tua prossima gara…
S. Sicuramente la corsa!
E’ uno sport semplice e che ti impegna poco tempo. E’ inoltre un ottimo alleato se vuoi muoverti: non dipendi dal meteo o da un compagno perché ti basta mettere ai piedi un paio di buone scarpe e via!
Un allenamento di buona qualità è abbastanza facile incastrarlo negli impegni della giornata (sempre molto numerosi!)
Il vostro miglior risultato?
R. E’ da poco tempo che mi dedico alla corsa, attualmente il mio Personal Best è di 1h 44’ alla Mezza Maratona di Trieste è a sorpresa, senza uno specifico allenamento, ho concluso la Cortina-Dobbiaco 30k in 2h. e 43’.
S. Nella Pesca in Apnea è sicuramente l’Argento conquistato al Mondiale di Syros (Grecia) quest’anno, come titolo a squadre.
Nella corsa invece i risultati sono più modesti: un Personal Best di 1h. 27’40’’ (4’09’’ al km) nella Mezza Maratona di San Miniato (PI) di qualche settimana fa.
Avete una bimba, come l'avete avvicinata a mondo sportivo?
R. Con Chiara, la nostra bambina, è stata una cosa naturale, forse perché l’abbiamo sempre coinvolta nelle nostre attività sportive. Ci ha sempre visto entusiasti organizzare, partire, partecipare alle manifestazioni sportive che per lei è normale nella vita praticare dello sport.
S. Chiara (7 anni), l’abbiamo sempre portata con noi e coinvolta in tutte le attività.
A 2 mesi ha iniziato con i corsi di acquaticità per neonati, poi ha proseguito con il nuoto e nel tempo libero la portavamo spesso in piscina. Da quando ha 4 anni fa nuoto sincronizzato, anche se il suo amore segreto rimane la Boxe! L’anno scorso ha fatto una bellissima esperienza alla Trieste Pugilato ed è rimasta affascinata dallo sport di contatto. Nei fine settimana, tempo permettendo, si organizza sempre qualche attività all’aria aperta, dalla semplice camminata nel bosco a raccoglier funghi e asparagi, all’arrampicata sportiva in falesia, al giro in bici oppure in barcapescare. In estate non mancano le occasioni per lo snorkeling e l’apnea… insomma l’importante per me è non rimanere a casa davanti alla tv oppure girare a vuoto nei centri commerciali!
Quanto secondo voi lo sport è nel DNA?
R. Qualche informazione nel nostro patrimonio genetico ci sarà sicuramente ma poi sta in noi coltivare con passione, dedizione e costanza se si vuole raggiungere qualche risultato.
S. Difficile a dirsi, secondo me è un discorso di stimoli ed emulazione; se i genitori fanno sport e sono contenti, è abbastanza naturale che i figli li seguiranno. Sono poi dell’avviso che più cose fai da bambino e più facile da grande sapere scegliere la propria strada sportiva.
Un invito ai genitori nell'accompagnare nella pratica sportiva i propri figli.
R. Provare assieme… il momento di condivisione con il proprio figlio è un momento magico ed unico…
S. Cari genitori “meno centri commerciali e più camminate nei boschi con i vostri figli!”
Anche una semplice camminata e pic nic …. non serve fare grandi cose….
Cos'è per voi ad oggi lo sport?
R. E’ uno stile di vita, un momento di aggregamento, uno “scaricastress” ed un allenamento per quello che la vita ti offre e ti sfida, ogni giorno.
S. La parola sport racchiude tante cose….
E’ un mezzo per ottenere importanti soddisfazioni nella vita, un modo per mantenersi in forma oppure un semplice sfogo dopo una giornata rinchiusi in ufficio. E’ qualcosa di bello da trasmettere ai tuoi figli.
E’ senz’altro un impegno ed un sacrificio … ma più sono alti e più grande è la soddisfazione quanto raggiungi gli obiettivi.
Un augurio a tutti gli sportivi per un inizio sereno del 2017...
R. Trovate la vostra passione e rincorrete i vostri sogni.
S. No pain no gain
martedì 20 dicembre 2016
La musicoterapia nei disturbi psicosomatici degli atleti
Per alcuni atleti che soffrono di disturbi psicosomatici la musicoterapia diviene un'alternativa valida ed efficace in ambito terapeutico e permette loro di superare gli ostacoli i che inceppano parzialmente o totalmente la pratica sportiva.
domenica 18 dicembre 2016
storia dell'hockey (estratto da Cipriano Zino)
Grazie a Giordano Visaggio postiamo l'incipit della storia dell'hockey...
Una storia dell'hockey. Perché?
L'hockey in Italia è continuativamente presente da più di sessant'anni. Gli anni diventano novanta se consideriamo anche il trentennio precedente (1905-1935), nel quale vi furono numerosi tentativi, a distanza di anni e con esiti ogni volta negativi, di radicare l'hockey nel nostro paese.
In questo periodo quasi secolare decine di migliaia di uomini e donne (in minor numero le donne) hanno incontrato l'hockey, lo hanno giocato, lo hanno, in maggior o minor misura, amato.
Basterebbe perciò solo il pensiero di quella lunghissima teoria di hockeisti, legati - attraverso tempi diversissimi fra loro - dalla passione per quello sport dallo strano nome, per considerare che tutti loro meritano una storia, la loro storia.
Potremmo aggiungere che non può esserci futuro se non si conosce il passato e che tutti noi, in quanto esseri umani, abbiamo il dovere della memoria. Solo conoscendo le nostre radici e preservandole, oltre a ritrovare nella storia passata le linee di evoluzione ed i perchè di oggi, potremo rafforzare la nostra specifica identità.
Nessuno ha mai scritto una storia organica dell'hockey in Italia, a differenza di quanto è stato fatto per buona parte degli altri sport. Le sintesi e le specifiche voci presenti 1;lelle enciclopedie sportive o nei volumi :di storia dello sport sono superficiali, lacunose ed inattendibili.
Gli Albi d'oro sono errati contemplando campionati che non furono tali, ignorandone altri regolarmente svolti e sbagliando anche ad assegnar titoli. Le stesse cronologie sono zeppe di errori, così pure gli elenchi nominati:vi, i risultati degli incontri delle nazionali ed anche le denominazioni federali.
Il fatto che questo desolato scenario non sia solo dell'hockey ma bensì comune a molti sport non muta i termini della questione.
Scriverne la storia ora, una storia vera e suffragata da riscontri documentali, prima che il tempo cancelli completamente i ricordi e disperda gli ultimi documenti sopravvissuti, vuol dire - tra l'altro - ricostruire e consegnare alla memoria collettiva la testimonianza di epoche, di persone, di fatti, di istituzioni che sarebbe, se non un crimine, una imperdonabile leggerezza lasciare affondare nell’oblio.
Impresa non facile, non breve, non lieve ma che merita, per tutte le motivazioni sovraesposte, d'essere intrapresa.